Lapas attēli
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nella trattazione delle cose, che agitano lo stato, accade raramente che alcuno scrivendo col miglior proposito d'imparzialità non isfoghi ordinariamente quegli umori, che in una repubblica anche molto stabile e ferma crescono tra le parti politiche; mentre uscendo dallo Stato per comparire cittadino della massima società delle nazioni più facilmente si conservano la mente, i modi e gli atti del coscienzioso scrittore, il quale bilancia ogni cosa senza tema di cedere alle inchieste del vivere politico, alla forza della pubblica opinione imperante.

A corroborare questa verità con esempii voglio rammentare quanto fu proposto da un illustre pubblicista intorno la controversia pendente sotto il nome generico dell'Alabama tra le due maggiori nazioni del mondo, l' Inghilterra e l' America.

Non appena il governo americano, ricomposta l'unità federale della patria col valore delle armi, chiese al Gabinetto di S. Giácomo la riparazione de'torti a lui fatti, durante la guerra civile lungamente combattuta, il Lieber propose che la Facoltà di diritto di una delle celebri Università di Europa fosse scelta dai governi dei due paesi a dar sentenza come tribunale di arbitri. Egli raccomandò la precedente proposta con le seguenti considerazioni.

Dopo di aver rammentato i diversi modi di

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porre fine ai conflitti internazionali, dato preferenza all' arbitrato ed esposto gl'inconvenienti derivanti dalla scelta di re costituzionali, scrisse siffattamente dei governi inglese ed americano:

«Ma se essi desiderano realmente di por fine alle loro controversie in conformità dei princi– pii del diritto si troverà da codesto lato o da quello orientale dell' atlantico un sol uomo di lingua inglese, che dubiterebbe che una facoltà di diritto, come quella dell' Università di Berlino col suo eminente giureconsulto inter– nazionale Heffter; o se la Russia fosse ricusata come potenza troppo importante, che la facoltà di diritto di Heidelberg o quella di Leida non fosse ancora più competente per determinare le controversie di un Imperatore o di una qualsiasi Repubblica? Una Repubblica come tale non saprebbe decidere e pur dovrebbe riferirsene ad una Commissione. Una Facoltà di diritto, specialmente quella di una Università celebre in uno Stato secondario, sembra costituire un tribunale più conveniente di qualsiasi altro immaginabile collegio per il giudizio di un gran numero, forse del più gran numero delle grandi questioni internazionali. Sembra che sia naturalmente chiamata a queste altre funzioni. Così la designazione di una Facoltà di diritto come tribunale di arbitrato

internazionale sarebbe un modo degno di essere inaugurato dalle due più libere e grandi potenze, i cui governi meritano di essere stimati dalla diplomazia tra i più ragionevoli e sinceri » 1

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1 II Professore Lieber nacque in Berlino nel 1799, fu volontario nell' esercito del Blücher e ferito a Waterloo, fu un proscritto del 1820, difese la Grecia nel 1822, e quindi trovò rifugio negli Stati Uniti di America.

Insegna nel Collegio Columbia; pubblicò autorevoli opere; compilò a richiesta dello Stanton, ministro delle armi in America, le memorabili Istruzioni per le armate americane in campagna, le quali ispirarono al Bluntschli la codificazione del diritto internazionale.

Il Lieber prese per suo il seguente motto: Nullum jus sine officio, nullum officium sine jure, così tradotto: no right without its duties, no duty without its rights.

Da una lettera direttami da New-York il dì 27 maggio 1870, a Firenze intendo riferire alcuni brani, che sono meritevoli dell' attenzione italiana.

Egli così mi scriveva:

Caro ed onorevole signore,

La vostra gradita del 10 mi pervenne nell' anniversario in cui il santissimo ed infallibilissimo Alessandro VI, fece bruciare il nobile Savonarola nella vostra cara città, che onora Dante ed onora le arti.

Quanto al motto che voi trovate in capo a questa lettera debbo dirvi ch' esso esprime la mia idea sul vero fondamento di ogni libertà.

I nostri così detti democratici moderni cercano la libertà soltanto nell' assolutismo popolare, ch'è tutt'altro che li

I professori delle facoltà giuridiche di Europa risposero al nobile invito con alacre lavoro. Eglino presero a studiare i fatti, dai quali potevan nascere ragioni d' inimicizie, sottoponendoli alla autorità della scienza interna

bertà. Io fo ripetutamente lezioni sul carattere intercomplementare del diritto e del dovere, l' uno non potendo esistere senza l'altro. Se non avessi aggiunto alla giurisprudenza che questa sola massima potrei andarne pago. Ripetetela ai vostri studenti.

Scrivendo a Firenze io vivamente ricordo che or sono più di quarant' anni mi fermai nella città di Macchiavelli nel mio viaggio per Roma e vi stetti tutto un anno col Niebhur.

Io sedeva la sera assai tardi sopra un sasso presso Santa Croce ov' ebbi un sogno, che poscia diventò un poema.

Io ho letto e riletto Dante, perchè il suo poema è uno dei pochi libri che mi sono divenuti più cari con gli anni cresciuti della mia vita.

Martino Lutero, Virgilio e Dante mi apparvero sovra un' aquila, raffaellica visione, e mi guidarono attraverso la storia e diverse contrade, spiegandomi uomini e cose. Dante mi sta invero nel più profondo dell' anima.

Ma perchè tutto questo ad un legista, ad uno straniero? Perdonatemi! L' Italia divenne per me memoria patria, perchè ivi ritrovai la vita dopo la mia dolorosa esistenza in Grecia. Sul mio caminetto vi è una incisione del teatro Marcello a Roma, sulla quale ho scritto in italiano: in questa rovina ritrovai la vita Il Niebhur vivea anche nel palazzo Orsini.

Francesco Lieber.

zionale, alla misura del giusto e dell' onesto. Tantochè si può conchiudere questo che le dottrinali opinioni degli studiosi valsero non poco a ridurre la pretese delle parti e prepararono ancora la pacifica soluzione dell'internazionale dissidio.

Egli è tanto ciò vero, che non ostante la diversa soluzione data al modo di decisione col trattato di Washington, mi accadde di vedere nella Memoria dagli Stati Uniti di America presentata al Tribunale di Arbitrato di Ginevra citatii nomi e i ragionamenti di tutti quegli uomini letterati, che del gravoso argomen– to fecero studio, come autorità e norma all'animo dei giudici.

Tra costoro celebrati, ciascuno secondo il grado suo, ho veduto attribuito qualche parte di considerazione alla memoria, che io feci pubblica nell' anno 1870 1.

1 Nell'Alabama Claims, cioè, nel: The Case of the United States to be laid before the TRIBUNAL OF ARBITRATION to be convened at Geneva under the provisions of the Treaty between the United States of America and Her Majesty the Queen of Great Britain, concluded at Washington, may, 8, 1871. (Washington, government printing office), dopo le opinioni del Bluntschli, del Rolin Jacquemyns, dell'Ortolan si legge a pagina 183: The atention of Italian jurists and publicists has also been attracted to the discussion. A learned and exhaustive pamphlet appeared at Florence in 1870, from the pen of Professor Pierantoni. Without claiming the extreme

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