Storia universale della letteratura, 13. sējums

Pirmais vāks
 

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Populāri fragmenti

67. lappuse - S'aimer d'une amitié sans bornes ; De soi seul emplir sa maison ; En sortir, suivant la saison, Pour faire à son prochain les cornes ; Signaler ses pas destructeurs Par les traces les plus impures ; Outrager les plus...
247. lappuse - Chi brama onor di sproni o di cappello, Serva re, duca, cardinale o Papa; Io no, che poco curo e questo e quello. In casa mia mi sa meglio una rapa Ch'io cuoco, e cotta su uno stecco inforco, E mondo e spargo poi...
246. lappuse - Ma poi che figliolo unico non fui, né mai fu troppo a' miei Mercurio amico, e viver son sforzato a spese altrui; meglio è s'appresso il Duca mi nutrico, che andare a questo ea quel de l'umil volgo accattandomi il pan come mendico.
143. lappuse - Per chi di stragi si macchiò il mio brando? Per lo straniero. E non ho patria forse Cui sacro sia de' cittadini il sangue? Per te, per te, che cittadini hai prodi, Italia mia, combatterò, se oltraggio Ti moverà la invidia. E il più gentile Terren non sei di quanti scalda il sole? D'ogni bell'arte non sei madre, o Italia? Polve d'eroi non è la polve tua? Agli avi miei tu valer desti e seggio, E tutto quanto ho di più caro alberghi!
98. lappuse - ... travestiti ad uso di donne e di fanciulle cantavano canzoni a ballo. La qual maniera di cantare considerato il Magnifico esser sempre la medesima, pensò di variare non solamente il canto ma le invenzioni e il modo di comporre le parole, facendo canzoni con altri piedi vari; e la musica fevvi poi comporre con nuove e diverse arie.
164. lappuse - ... nec quisquam noceat cupido mihi pacis ! at ille qui me commorit (melius non tangere, clamo), 45 flebit et insignis tota cantabitur urbe.
256. lappuse - Pero una mattina gli occhi aperse, di' avea dormito un lungo sonno, e, visti I nuovi frutti su '1 capo sederse, Le disse: chi sei tu? come salisti Qua su ? dove eri dianzi, quando lasso Al sonno abbandonai questi occhi tristi?
256. lappuse - Chi sei tu ? come salisti qua su ? dove eri dianzi, quando, lasso, al sonno abbandonai questi occhi tristi ? — Ella gli disse il nome, e dove al basso fu piantata mostrolli; e che in tre mesi quivi era giunta accelerando il passo.
243. lappuse - Io men vo solo ea piedi ove mi mena II mio bisogno ; e quando io vo a cavallo , Le bisaccie gli attacco su la schiena . E credo che sia questo minor fallo , Che di farmi pagar , s...
248. lappuse - Che cavalierei o conte o reverendo 11 popolo ti chiami, io non t' onoro , Se meglio in te, che il titol, non comprendo. Che gloria t' è vestir di seta e d'oro, E quando in piazza appari o ne la chiesa Ti si levi il cappuccio il popol soro ? Poi dica dietro: ecco chi diede presa Per danari a' Francesi Porta Giove, Che 1 suo signor gli avea data in difesa.

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