A buon cantor buon citarista: rilievi di un otologa sul suono e sulla voce nell'opera di Dante

Pirmais vāks
A.F. Formiggini, 1932 - 514 lappuses
 

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217. lappuse - Ed io : Se nuova legge non ti toglie Memoria o uso all' amoroso canto, Che mi solea quetar tutte mie voglie, Di ciò ti piaccia consolare alquanto L' anima mia, che con la sua persona Venendo qui, è affannata tanto.
217. lappuse - Memoria o uso all' amoroso canto, Che mi solea quetar tutte mie voglie, Di ciò ti piaccia consolare alquanto L' anima mia, che con la sua persona Venendo qui, è affannata tanto. Amor che nella mente mi ragiona, Cominciò egli allor sì dolcemente, Che la dolcezza ancor dentro mi suona. Lo mio Maestro, ed io, e quella gente Ch' eran con lui, parevan sì contenti, Come a nessun toccasse altro la mente.
57. lappuse - Quell' esser parte, per diverse essenze Da lui distinte e da lui contenute. Gli altri giron per varie differenze Le distinzion, che dentro da se hanno, Dispongono a lor fini e lor semenze. Questi organi del mondo così vanno, Come tu vedi omai di grado in grado, Che di su prendono, e di sotto fanno. Riguarda bene a me sì com' io vado Per questo loco al ver, che tu disiri, Sì che poi sappi sol tener lo guado. Lo moto e la virtù de' santi giri, Come dal fabbro 1' arte del martello , Da' beati motor...
248. lappuse - Senza più aspettar lasciai la riva, Prendendo la campagna lento lento Su per lo suol che d
260. lappuse - Se i barbari, venendo da tal plaga che ciascun giorno d'Elice si cuopra, rotante col suo figlio ond'ella è vaga...
35. lappuse - Le minuzie dei corpi, lunghe e corte, Moversi per lo raggio, onde si lista Tal volta l' ombra, che per sua difesa La gente con ingegno ed arte acquista. E come giga ed arpa, in tempra tesa Di molte corde, fa dolce tintinno A tal da cui la nota non è intesa, Così dai lumi che lì m' apparinno S' accogliea per la croce una melode, Che mi rapiva senza intender l
228. lappuse - Quando io udi' questa profferta, degna Di tanto grado, che mai non si estingue Del libro che il preterito rassegna. Se mo sonasser tutte quelle lingue Che Polinnia con le suore fero Del latte lor dolcissimo più pingue, Per aiutarmi, al millesmo del vero Non si verria, cantando il santo riso, E quanto il santo aspetto il faoea mero. E così, figurando il Paradiso, Convien saltar lo sacrato poema, Come chi trova suo cammin reciso. Ma chi pensasse il ponderoso tema, E l' omero mortal che se ne carca,...
454. lappuse - Quando per dilettanze o ver per doglie, Che alcuna virtù nostra comprenda, L'anima bene ad essa si raccoglie, Par ch'a nulla potenza più intenda; E questo è contra quello error che crede Ch'an'anima sovr'altra in noi s'accenda.
239. lappuse - Corridor vidi per la terra vostra, O Aretini, e vidi gir gualdane, Ferir torneamenti, e correr giostra, Quando con trombe, e quando con campane, Con tamburi e con cenni di castella, E con cose nostrali e con istrane; Nè già con sì diversa cennamella Cavalier vidi muover, nè pedoni, Nè nave a segno di terra o di stella. Noi andavam con li dieci dimoni: Ahi fiera compagnia! ma nella chiesa Co...
108. lappuse - Nel vano immaginare ov' io entrai : Ed esser mi parea non so in qual loco, E veder donne andar per via disciolte, Qual lagrimando e qual traendo guai, Che di tristizia saettavan foco. Poi mi parve vedere a poco a poco Turbar lo sole ed apparir la stella, E pianger...

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