Prose di Silvio PellicoF. Le Monnier, 1858 - 519 lappuses |
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alcuni Alfieri allora amico amore anima avea avesse bello bisogno Breme Brünn buon CAPO cara carcere duro carceri Carlo Gozzi ch'ella ch'io Chénier chiama colla condannati Confalonieri consolazione cormentale Courrier français credere Cristianesimo cuore d'essere dice dimandato dire dissi dolore donna egoismo egregio erano fanciullo fece felice figli filosofia finestra forza Francesca da Rimini francese fratello fuorchè giorno governo guardie indi infelice Italia l'amore l'anima l'uomo lascia legge Leicester letteratura letto libro lord Byron Luigi XVII lungo madre Maroncelli mente miseria morale morte niuno notte nulla nuovo onore Oroboni padre parlare parole passi patria pensieri persone Piero Maroncelli Pietro Borsieri poco poema poesia poeta popolo Porro potea poteva povero pregare prigione pubblica pure religione rispose Schiller secondini sentimento siffatti signor signor Campbell Silvio Pellico solipsia sovra Spielberg stra sublime sventura tragedia trovato umano uomini uomo vedere veniva vero verso virtù volte Wyoming Zanze zione
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105. lappuse - Maroncelli nel lasciarmi , vedeami infermo , e compiangeva in me un uomo eh' ei probabilmente non vedrebbe mai più : io compiangeva in lui un fiore splendido di salute , rapito forse per sempre alla luce vitale del sole. E quel fiore infatti oh come appassì ! Rivide un giorno la luce , ma oh in quale stato! Allorché mi trovai solo in quell...
360. lappuse - Kncyclofieri in Italia, Schiller in Germania, Chénier in Francia, ecco tre valenti poeti moderni i quali attinsero il loro estro dall'amore del vero e del giusto e quindi della patria. Il sorriso della fortuna ha spesso abbagliato le menti immaginose de...
192. lappuse - ... religione cattolica. Molti giovani , letto il vostro libro , scuoteranno il giogo della incredulità , o almeno saranno più disposti a rispettare la religione ea studiarla. E che importa , se mentre voi farete un poco di bene sorgerà qualche nemico a calunniare le vostre intenzioni? — L' ottimo don Giordano aveva una maschia e generosa eloquenza, efficacissima sul mio spirito.
139. lappuse - Fortini, suo amico dall' infanzia, uomo tutto religione e carità. Povero Oroboni ! qual gelo ci corse per le vene, quando ci fu detto ch' ei non era più ! — Ed udimmo le voci ed i passi di chi venne a prendere il cadavere ! — E vedemmo dalla finestra il carro in cui veniva portato al cimitero ! Traevano quel carro due condannati comuni ; lo seguivano quattro guardie. Accompagnammo cogli occhi il tristo convoglio fino al cimitero.
106. lappuse - Questo è per bere ; — disse con voce burbera — e domattina porterò la pagnotta. — Grazie, buon uomo. — Non sono buono — riprese. — Peggio per voi — gli dissi sdegnato. — E questa catena, — soggiunsi — è forse per me ? — Sì, signore, se mai ella non fosse quieta, se infuriasse, se dicesse inscienze. Ma se sarà ragionevole, non le porremo altro che una catena a
158. lappuse - Vuoi ella esporsi al pericolo ? ... — Di morire ? E non morrei in breve egualmente se non si mette termine a questo male? — Dunque faremo subito relazione a Vienna d'ogni cosa, ed appena venuto il permesso di amputarla . . . — Che ? ci vuole un permesso ? — Sì, signore. Di lì a otto giorni, l'aspettato consentimento giunse.
189. lappuse - ... ordine e della Chiesa non era agli occhi loro se non pretta ipocrisia. Ebbi prove non poco violente del mal talento di queste due fazioni estreme, e Dio senza dubbio volle così...