Discorsi intorno alla sicilia, 1. sējumspresso i libraj Pedone e Muratori, 1821 |
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294. lappuse - Sì come il sol che manda la sua spera e passa per lo vetro e no lo parte, e l'altro vetro che le donne spera che passa gli occhi e va da l'altra parte, 5.
231. lappuse - S' io inchino, ragion aggio, Di sì amoroso bene, Chè spero, e vo sperando Che ancora (leggio avere Allegro meo coraggio E tutta la mia spene. Fui dato in voi amando, Ed in vostro volere. E vejo li sembianti Di voi chiarita spera, Che aspetto gioia intera. , Ed ho fidanza che lo meo servere Aggia a piacere a voi, che siete fiore Sor l' altre Donne, e avete più valore. Valor sor l' altre avete, E tutta canoscenza: Null' uomo non poria Vostro pregio contare, Di tanto bella siete!
228. lappuse - Italiani componevano, nella corte di sì grandi re primamente usciva. E perché il loro seggio regale era in Sicilia, è avvenuto che tutto quello che i nostri precessori composero in vulgare, si chiama siciliano ; il che ritenemo ancora noi ; ed i posteri nostri non lo potranno mutare.
294. lappuse - Molti amadori la lor malatia portano in core, che 'n vista non pare; ed io non posso sì celar la mia, ch'ella non paia per lo mio penare: però che so' sotto altrui segnoria, né di meve non ò neiente a fare, se non quanto madonna mia voria, ch'ella mi pote morte e vita dare. Su...
177. lappuse - Quivi in questa abitazione si presentavano le signore, e dalle fenestre pigliavano suoi piaceri, vedendo vagare li pesci fra l'acque chiare; nell'altra abitazione rimanevano le loro donzelle. Nella peschiera si poteva scendere per alcuni scaloni di marmo. Intorno a essa peschiera eravi un vago giardino di limoni, cedri, aranci . ed altri simili fruttiferi alberi. Ancor si scorgono in questi contorni assai vestigj di edificj, e anche parte di essi in piedi, per li quali si può giudicare fossero quivi...
206. lappuse - Credette Cimabue nella pittura Tener lo campo, ed ora ha Giotto il grido, Sì che la fama di colui è oscura.
242. lappuse - IO und'eo m'allegro di grande ardimento: un giorno vene, che vai più di cento. Ben passa rose e fiore la vostra fresca cera, lucente più che spera...
294. lappuse - Su' è lo core e suo so' tutto quanto; e chi non ha consiglio da suo core non vive infra la gente como deve: cad io non sono mio né più né tanto, se non quanto madonna è de mi fore ed uno poco di spirito è 'n meve.
292. lappuse - Bene è alcuna fiata uomo amatore senza vedere suo 'nnamoramento ; ma quell' amor che stringe con furore, dalla vista degli occhi ha nascimento. Che gli occhi rappresentano allo core d'ogni cosa che veden bono e rio, com'è formata naturalemente.
176. lappuse - ... egli di quadrata figura, a cui entrasi per un picciolo ponte di pietra ; nel capo del quale vi...