Le mie prigioni, 2. sējums

Pirmais vāks
Carlo Savy, strada de' Celestini, n. 49, 1835 - 345 lappuses
 

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Populāri fragmenti

3. lappuse - V una et altra energico volere e giudizio pacato, e senza queste unite condizioni non esservi ne giustizia , né dignità, ne principii securi. LE MIE PRIGIONI. CAPO PRIMO. IL venerdì 1 3 ottobre 1820 fui arrestato a Milano , e condotto a Santa Margherita. Erano le tre pomeridiane. Mi si fece un lungo interrogatorio per tutto quel giorno e per altri ancora. Ma di ciò non dirò nulla. Simile ad un amante maltrattato dalla sua bella , e dignitosamente risoluto di tenerle broncio , lascio la politica...
140. lappuse - Siffatto dubbio cancellò dall' anima mia l' odio che il suo primo aspetto m' aveva impresso. Come vi chiamate ? gli dissi. La fortuna, signore, si burlò di me, dandomi il nome d' un grand' uomo. Mi chiamo Schiller. Indi in poche parole mi narrò qual fosse il suo paese, quale l'origine, quali le guerre vedute, e le ferite riportate. Era Svizzero, di famiglia contadina : avea militato contro a...
216. lappuse - Fu messo a ciascuno di noi un tabarro da soldato sulle spalle ed un berretto in capo , e così , coi medesimi vestiti da galeotto, ma scatenati, scendemmo il funesto monte, e fummo condotti in città, nelle carceri della polizia. Era un bellissimo lume di luna. Le strade, le case , la gente che incontravamo, tutto mi parea sì gradevole e sì strano, dopo tanti anni che non avea più veduto simile spettacolo I CAPO XCII.
3. lappuse - ... rispettosamente la buona notte. — Fermatevi, caro voi, gli dissi ; oggi non ho. pranzato ; fatemi portare qualche cosa. — Subito, la locanda è qui vicina; e sentirà, signore, che buon vino!
139. lappuse - Ma se sarà ragionevole, non le porremo altro che una catena a' piedi. Il fabbro la sta apparecchiando. — Ei passeggiava lentamente su e giù, agitando quel villano mazzo di grosse chiavi, ed io con occhio irato mirava la sua gigantesca, magra, vecchia persona; e, ad onta de...
181. lappuse - Fortini , suo amico dall' infanzia, uomo tutto religione e carità. Povero Oroboni ! qual gelo ci corse per le vene, quando ci fu detto cb'ei non era più! — Ed udimmo le voci ed i passi di chi venne a prendere il cadavere! — E vedemmo dalla finestra il carro in cui veniva portato al cimitero ! Traevano quel carro due condannati comuni ; lo seguivano quattro guardie. Accompagnammo cogli occhi il tristo convoglio fino al cimitero.
181. lappuse - Accompagnammo cogli occhi il tristo convoglio fino al cimitero. Entrò nella cinta. Si fermò in un angolo : là era la fossa. Pochi istanti dopo, il carro, i condannati e le guardie tornarono indietro. Una di queste era Kubitzky.
139. lappuse - Ei mi guardò, e parea significare: — Arrogante! qui bisogna divezzarsi dal comandare. Ma tacque, chinò la sua lunga schiena, prese in terra la brocca, e me la porse. M'avvidi, pigliandola, ch'ei tremava, e attribuendo quel tremito alla sua vecchiezza, un misto di pietà e di riverenza temperò il mio orgoglio.

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