Storia della letteratura italiana: Dall' anno MCLXXXIII fino all' anno MCCC |
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Populāri fragmenti
363. lappuse - Così fer molti antichi di Guittone, di grido in grido pur lui dando pregio fin che l'ha vinto il ver con più persone.
458. lappuse - Credette Cimabue nella pittura Tener lo campo, ed ora ha Giotto il grido, Sì che la fama di colui è oscura.
297. lappuse - Fiorello l'ebbe, che fu uno de' detti Capocci, il quale si -dilettò molto di scrivere cose passate, ed eziandio anche molto si dilettò di cose di strologia. E questo sopraddetto vide co' suoi proprj occhi la prima posta di Firenze, ed ebbe nome Marco Capocci di Roma.
344. lappuse - Quadrio ci han date due glorie della volgar poesia, nelle quali essi non han perdonato a diligenza ea fatica, per raccoglier su ciò le migliori e le più copiose notizie. Ma il Crescimbeni scriveva in un tempo, in cui né la critica avei ancoc fatti que' felici progressi che a discernere il vero dal falso erano necessarj , ,nè.
202. lappuse - Avvenne dipoi che guarito il sommo pontefice, ovvero per merito della cura, o per purgare il sospetto dell'avarizia, donò ad esso Taddeo diecimila ducati i quali tutti l'uomo di santa vita, essendo ritornato a Bologna, spese a edificar chiese e spedali; ea Bologna già d
27. lappuse - Io son colui , che tenni ambo le chiavi Del cuor di Federigo , e che le volsi , Serrando e disserrando , si soavi , Che dal segreto suo quasi ogni uom tolsi : Fede portai al glorioso ufi'io , Tanto ch' io ne perdei lo sonno ei polsi . La meretrice , che mai dall...
427. lappuse - ... piacevolezze dare fede giocondissima; di sermone piacevole, il quale spesso moveva a riso. Fu officioso e costumato, e di natura utile, severo e grave, e per abito di tutte le virtù felicissimo, se con più severo animo le ingiurie della furiosa patria avesse potuto con pazienza sopportare.
345. lappuse - Scoria tutta della Letteratura Italiana . Qui dunque più che altrove mi fa bisogno di scelta ; e perciò rinnovo qui la protesta fatta altre volte, ch'io non intendo di parlare di tutti i poeti italiani , ma sol di quelli de' quali è rimasta più chiara fama, e a...
365. lappuse - ... suoi compagni che ciò avvenisse per ciò che Guido alcuna volta, speculando, molto astratto dagli uomini : diveniva. E per ciò che egli alquanto tenea della opinione degli Epicùrii, 8 si diceva tra la gente volgare che queste sue speculazioni eran solo in cercare se trovar si potesse che Iddio non fosse.
181. lappuse - Aristotele , non son certamente né latine né greche; dunque né latino né greco era il libro da cui erano tratte (*). In qual altra lingua poteva dunque essere scritto , se non nell'arabica, poiché queste tre sole erano allora le lingue in cui i" libri filosofici si potean leggere. Or se esse son voci arabiche, o almen dagli Arabi usate , non è egli questo indicio che dagli Arabi appunto fossero state fatte le osservazioni che a quelle voci dieder l'origine? Queste non sono che semplici congetture;...